Seminario: Chimera. Corpi espansi tra arte e tecnoscienza

Chimera: corpi espansi tra arte e tecnoscienza

Quando | 8 aprile 2022 ore 15.00
Interviene: Marco Mancuso | critico, curatore e ricercatore indipendente
Modera: Matteo Cremonesi | ABA Brera

Per partecipare online | https://meet.google.com/mpm-ogut-bfp

Siamo tutti chimere, ibridi teorizzati e fabbricati di macchina e organismo
Donna Haraway

Ricerca tecnologica e scientifica sono ormai a tutti gli effetti visioni diffratte dello stesso orizzonte culturale, produttivo e artistico contemporaneo. In particolar modo, nel loro graduale e vorticoso incedere verso il corpo umano: lungo la sua superficie, all’interno della sua carne, in relazione alla sua mente e in dialogo con il suo spirito e la sua identità. Se da un lato algoritmi avanzati di Intelligenza Artificiale consentono di replicare in modo sempre più efficace i processi di analisi e interpretazione della mente umana, dall’altro prostetica, bodyhacking, genetica e biotecnologie promettono di riparare, alterare e implementare i nostri corpi ed espandere i loro limiti verso confini ancora inesplorati. Considerati dalla cultura di massa e dalla società come elementi narrativi e di ricerca separati, il mondo dell’arte contemporanea ha guardato, fin troppo spesso, a questi ambiti per le loro mere potenzialità tecniche ed estetiche, senza un’adeguata riflessione sugli elementi identitari, etici e sociali che emergono da queste transizioni corporee e dalle nuove modalità di dialogo con il contesto circostante. Un contesto ontologicamente costituito da specie differenti, oggetti e altri corpi umani. Un’indagine di questo tipo è stata portata avanti negli ultimi vent’anni da un gruppo di artisti che, nel dialogo allucinato con algoritmi, componenti hardware e reti e nell’abbraccio umido con la biologia, hanno immaginato, speculato e progettato i nostri corpi di domani nel mutevole rapporto tra elemento umano e non-umano tecnoscientifico.

Una ricerca condotta in questo nuovo millennio all’interno di un circuito capillare di media labs, citizen lab e centri di ricerca che, a livello internazionale, hanno portato avanti un discorso produttivo e culturale interdisciplinare articolato attraverso mostre, seminari, workshop e attività di formazione e condivisione di saperi ed esperienze. Ciò che ne emerso è che, allargando i confini del pensiero postumano al dialogo tra arte, design, performance, filosofia e teoria critica, la riconfigurazione dell’organismo e la sua contaminazione con il diverso suggeriscono la necessità di una riformulazione della componente formale dell’essere umano in una relazione maggiormente equilibrata e non gerarchica con la realtà nella quasi ci troviamo immersi. Una soggettività che diventa gradualmente quindi sempre più fluida, queer nella sua stessa natura in costante trasformazione, opposta ai binarismi natura-cultura, tecnologia-scienza, reale-virtuale, sesso-genere, tecnologia-scienza e che attraverso l’alterazione del corpo compie la sua definitiva deriva identitaria. L’incontro, attraverso il lavoro di una serie di artisti e designer, performer e teorici, racconta sogni e incubi, utopie e distopie, costrizioni e libertà degli esseri umani del futuro. Per ripensare alla radice la nostra stessa natura duale: materia e rappresentazione, orrore e bellezza, conformità e diversità.

Il workshop fa parte di Il corpo disseminato un progetto di formazione e ricerca sostenuto e promosso dal Biennio di Net Art della Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte di ABA Brera, nell’ambito dell’A.A. 2021-22. A cura dei docenti: Matteo Cremonesi, Lucrezia Cippitelli, Claudia D’Alonzo.

img: Jake Elwes, Zizi – Queering the Dataset, 2019.

Marco Mancuso è critico, curatore e ricercatore indipendente: si focalizza sull’impatto della tecnologia e della scienza sull’arte, il design e la cultura contemporanea e sul rapporto tra corpo, identità e contesto. Con un background accademico-scientifico in Chimica Organica all’Università Statale di Milano, un dottorato in Scienze del Design/Culture Digitali all’Università Iuav di Venezia, si occupa di New Media Art dal 2005 come fondatore e direttore della testata editoriale e della piattaforma curatoriale Digicult. E’ professore dal di Culture Digitali presso la Naba di Milano, di Sistemi Editoriali per l’Arte presso l’Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo, di Sistemi Comunicativi e Metodologie della Progettazione tra Arte e Design presso l’Università Alma Mater di Bologna. I suoi saggi, recensioni e interviste sono apparsi, oltre che sulla piattaforma web, anche in numerose riviste, libri e cataloghi e ha curato mostre ed eventi a livello nazionale e internazionale (tra cui la personale di Virgilio Villoresi, la collettiva Streaming Egos per il Goethe Institut, il festival Mixed Media). Partecipa a conferenze, tavole rotonde ed è stato partner negli anni di alcuni tra i principali eventi e istituzioni, tra cui transmediale, Sonar+D, Sonic Acts, Elektra, STRP, Nemo, Todaysart, Subtle Technologies, Impakt, V2, Baltan Laboratories, Goethe Institut. È Advisory Board Member per il progetto “Future Innovation” del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, partner del programma europeo EMAP/EMARE, ha collaborato con lo spazio per l’arte Adiacenze di Bologna (2016-2021), ha pubblicato i libri “Arte, Tecnologia e Scienza” (2018) e “Intervista con la New Media Art” (2020) per Mimesis Edizioni.  digicult.it/